L’ uomo che piantava gli alberi. L’om ch’fava crâs i bosch

Il racconto “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono, pubblicato nel 1953, è diventato negli anni un classico della letteratura. La figura silenziosa di Elzèard Bouffier che pianta querce, facci e aceri lottando contro la roccia e il deserto, ha un’aura biblica: il racconto si può leggere come la riscrittura del terzo giorno di Dio nel libro della Genesi. Un gesto semplice e immenso di un uomo che riporta, con ostinata volontà, la vita là dove la vita è scomparsa, compiendo “un’opera degna di Dio”. Oggi, di fronte ai cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo il pianeta, la figura di Elzèard Bouffir è diventata profetica, modello di tanti , nel mondo, che vogliono ripristinare un equilibrio andato in frantumi tra uomo e natura. C’è qualcosa di sacro in questo racconto, un apologo di speranza verso l’umanità dilaniata da guerre, violenze e distruzioni E’ la storia di un uomo umile che parla poco, un pastore capace, da solo, di genere un bosco e la rinascita del villaggio di Vergons. La traduzione in dialetto vogherese a cura del poeta Angelo Vicini ci porta tra le colline dell’Oltrepò Pavese. “Molti anni fa” racconta Vicini, “venni  a sapere che la pineta di Pizzocorno non erta autoctona come gli altri boschi di queste colline. Grazie a Piera Spalla Selvatico incontrai Luigi Vezza, nel 2007 noventacinquenne, con una memoria invidiabile, al quale chiesi conferma di quel che avevo sentito dire, ottenendo una risposta positiva e ricca di particolari, perchè anche lui, bambino, ne era stato coinvolto . Mi raccontò che quella pineta era stata trapiantata da ragazzi negli anni 1919-1920 che divennero così protagonisti di questo miracolo avvenuto su un terreno da sempre spoglio, riservato solo a pascolo per le poche mucche o altri animali che le famiglie affidavano alla cura dei bambini dal mattino alla sera”. La rilettura di Jean Giono e l’incontro con Luigi Vezza hanno fatto da scintilla al progetto che, nel tempo, ha preso forma ed è diventato questo libro pubblicato a tiratura limitata. Lo scritture e illustratore Guido Conti ha realizzato una storia parallela, disegnando la nascita e la crescita di un bosco, dove la mano dell’uomo resta sempre dietro le quinte. Un racconto per immagini che non interpreta ma aggiunge una storia alla storia e la integra com’è nella filosofia di questo scrittore e illustratore. Il risultato è un libro a tre “voci” che illumina il capolavoro di Jean Giono.

Formato 14×20 cm

48 pag.

Euro 22,00

ISBN 9788899574925